Marco De Bartoli – Marsala

Ritorno a scrivere sul mio blog raccontandovi dell’azienda Marco de Bartoli, una tra le più importanti per il recupero ed il rilancio dei vini e delle tradizioni enoiche marsalesi. Scomparso purtroppo “l’energico” fondatore Marco, che ho avuto il piacere e l’onore di conoscere in passato, l’attività è stata ereditata e brillantemente portata avanti dai figli  Renato, Sebastiano e Giuseppina. L’azienda si trova in contrada Samperi nell’entroterra marsalese. Il terreno è pianeggiante, sabbioso-calcareo con sottosuolo tufaceo (vedi foto). I metodi di coltivazione basati solo su vitigni autoctoni prevedono l’intervento minimo dell’uomo e quindi nessun prodotto chimico e limitazione al minimo indispensabile di qualsiasi trattamento. Lieviti indigeni.

Tralascio la parte di azienda situata a Pantelleria dove vengono prodotti con lo Zibibbo allevato col tradizionale alberello pantesco  i giustamente pluricelebrati e premiati passiti. Vi dirò solo che il Bukkuram è a mio avviso uno tra i migliori del sud Italia e, naturalmente,  il mio preferito. Inutile dire:  superlativo con un po’ tutta la pasticceria siciliana ma anche  da solo per una sana meditazione!

Tra i  vini tipici dell’area marsalese il primo e più rappresentativo della filosofia aziendale  è naturalmente il “Vecchio Samperi”, vino perpetuo, che possiamo definire  come “il padre di tutti i Marsala”.  Rilanciato  da Marco De Bartoli verso la fine degli anni ’70 –periodo non facile per il Marsala-, recuperando la vecchissima tradizione contadina e popolare marsalese del vino perpetuo ovvero la maturazione in botti scolme di un vino a cui veniva  aggiunta di anno in anno una parte di vino nuovo.  Dal perpetuo, è  derivato il marsala fortificato secondo la nota storia. Gli inglesi hanno aggiunto solo alcol per il trasporto!!

Grillo in purezza,  con un colore dorato/ambrato ed una naso straordinariamente complesso e variegato e di grande profilo qualitativo. Per citare qualcuno dei sentori abbiamo frutta candita, nocciola, zafferano, miele di castagno, erbe aromatiche, caramello, note di tabacco e caffè, spezie e chi più ne ha ne metta! Palato altrettanto complesso e godibilissimo, conserva un buona freschezza e un ottima sapidità.  Lungo e dalle prospettive di vita che vanno abbondantemente oltre il quinquennio. Insomma un vino gastronomico ma  anche se si vuole da meditazione. Vino robusto e un po’ impertinente come il suo “riscopritore” . Abbinabile con paste saporite (con le sarde, con la la bottarga), pesce al forno strutturato, cernia, spigola, alici sarde a beccafico, etc. ma anche con carni  e perfetto con la la cucina locale.

Alcuni altri assaggiati, forse un po’ meno noti ma che che  consiglio:

Spumante metodo classico  “Terza Via”  ovvero Grillo fermentato con i propri lieviti e fatto maturare per circa un anno in acciaio e rovere  ( 20% circa). Tiraggio effettuato con il mosto della successiva annata e riposo sui lieviti per un minimo di 18 mesi. Non dosato.

Naso : gelsomino, minerale calcareo-salmastro, macchia mediterranea, frutti bianchi , agrumi, note di lievito. Bollicina delicata, bocca, freschissima,  sapido e persistente. retrolfatto di  agrumi/lime. Abbinabile con i fritti e con primi piatti di mare, risotti in particolare. 

Grappoli del Grillo: 100% Grillo fermentato in acciaio e poi fatto maturare in botti grandi per 12 mesi e successivo affinamento in bottiglia per un minimo di tre mesi.

Naso; sapido salmastro come un po’ tutti i vini della De Bartoli ( a parte il terreno il mare dista poco) seguono sentori tutti mediterranei con mandarino, pesca, zagare, zafferano, spezie in perfetta armonia e qualità olfattiva. Bocca morbida ma importante molto fresca sapida, ottima persistenza.  Anche in questo caso ottimo con piatti di pesce ma anche con carni bianche e formaggi freschi. Supporta lunghi affinamenti in bottiglia.

Integer: versione del Grillo allo stato e iper puro ( come dice il nome) cioè fermentato in rosso con i propri lieviti, in tini ed anfore aperte senza controllo della temperatura, fatto poi maturare negli stessi vasi sulle sue fecce fini  per circa un anno ed imbottigliato senza filtrazione e stabilizzazione.

Colore giallo dorato ovviamente un po’ velato. Anche qui abbiamo un naso con prevalenza di note iodate, spezie, zenzero, frutta gialla tropicale, macchia mediterranea e sentori fumé. Bocca sapida, importante con ritorni coerenti con il naso con qualche nota balsamica. Più che persistente. Piatti strutturati tipo cozze con di fagioli, pasta con i broccoli arriminati, carni bianche. involtini alla siciliana, etc.

Lucido: Catarratto lucido (meno pruina sugli acini e miglior qualità ed eleganza del semplice), vino tipico tra i più prodotti per la vendita all’ingrosso Recentemente coltivato e vinificato con cura e rese limitate da dei risultati eccellenti. Anche in questo caso la  de Bartoli è riuscita ad ottenere un ottimo vino che rappresenta in pieno il terroir locale.

Vinificato in acciaio sui propri lieviti e fatto evolvere per circa 7 mesi sulle fecce fini  presenta un colore giallo paglierino con riflessi dorati .  Naso di fiori e frutti bianchi succosi. poi macchia mediterranee e, naturalmente intense note salmastre. Bocca importante ed elegante,  ottima freschezza, sapido/salino con qualche raffinata astringenza , che lo rende abbinabile  anche alle carni bianche. Finale più che persistente  con bocca pulita e con retrolfatto piacevolmente ammandorlato ( tipico del vino) . 

Degli ottimi Marsala assaggiati mi limiterò a dedicare una speciale menzione per la riserva 2009 con bouquet di odori e sapori intensi ed elegantissimi.  Sono semi secchi e quindi abbinabili con dolci e/o formaggi stagionati.

Un grazie alla famiglia per la splendida ospitalità e… se capitate da quelle parti non mancate di fare una visita in cantina!

 

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Annata: 2010 Regione : Toscana Uvaggio : Pugnitello 100%.  Ottenuto dal vitigno omonimo riscoperto e ammesso alla produzione dal