LA GIORNATA DEL BRUNELLO A CAMIGLIANO

E iniziamo dalla domanda che alcuni mi hanno fatto : perché la splendida frazione medievale di Camigliano si chiama così e perché nel suo simbolo c’è il cammello ? L’unica cosa che ricordavo era che nel medioevo( all’incirca il 1000)  la località fu abitata dalla faglia dei Camilli e che a Caserta, nell’altro Camigliano uno dei nomi più diffusi è Camillo.  Poi varie “leggende” o ipotesi. Gli antichi Etruschi , che dalle parti Caserta ci sono arrivati, avevano gli officianti  dei riti religiosi si chiamavano “Cadmiloi”  – e a Camigliano sono state trovate tombe etrusche – poi i romani e Roma dove  l’attuale Piazza del Collegio Romano, era una volta dedicata al culto di Iside con sacerdoti provenienti dall’Egitto (ancora il cammello) , e si  chiamava appunto piazza di Camigliano, a Roma c’era l’arco di Camigliano ed ossa di cammello sono state trovate ad Ostia. Ok, basta così; dato che ci occupiamo di vino oltre che di “dintorni” , stabiliamo che il nome di Camigliano derivi  dai Camilli che – forse –  erano i discendenti dei vecchi sacerdoti etruschi…e che abbiano scelto loro di darsi come simbolo il cammello. Mi sembra l’ ipotesi più plausibile…

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Il vino : abbiamo potuto degustare 6 brunelli di elevatissima qualità, tutti da premio per bontà e qualità  e nel nostro caso anche con prezzi relativamente contenuti. Ciò a testimonianza dell’ottimo lavoro che è stato fatto a Montalcino per valorizzare il marchio “Brunello” ed il territorio che si identifica con il vino. Ed ancora a testimonianza che il buon vino si fa in vigna, sul terreno, con la selezione attenta delle uve e con metodi di vinificazione corretti e senza …fretta. I vini erano brunelli 2011 e rossi di Montalcino delle seguenti aziende Camigliano, Col di Lamo, Collelceto, Fattoi, Mocali e le Piobaie (biodinamico). Le descrizioni dettagliate dei vini e delle impressioni di degustazione le troverete nella sezione “i miei preferiti”. Lasciatemi citare, non senza imbarazzo di scelta,  Mocali e Fattoi; due brunelli di grande corpo,  struttura ed eleganza , un po’ più delicato il primo, un po’ più “rude” il secondo. Ambedue da non perdere assolutamente. Poi il Collelceto e gli altri. Tutti ottimi. Per chi volesse bissare, o provare per la prima volta,  ricordo che a luglio Camigliano diventa sede del “Camigliano Blues Festival” e…cosa c’è di meglio che ascoltare ottimo Blues al chiaro di luna sorseggiando Brunello ?!!. 1897010_416645138528694_7425842704992806695_n La giornata si è conclusa con la visita alla cantina di Camigliano sita proprio sotto la frazione e con la “caccia”, da parte di alcuni irriducibili, ai vini assaggiati presso le vicine aziende agricole. I prezzi in cantina  si aggirano attorno ai 22/25 euro per i brunelli  ed ai 10/15 euro per i rossi. Oscar qualità prezzo a FATTOI. Il cibo: Intanto il pecorino Il Fiorino che accoppiato con il Brunello e oserei dire addirittura con l’Amarone è cibo da Dei. A Roma lo trovate da Eataly. Provatelo anche da solo e un pecorino da meditazione !!   mortelle-logo Poi i soliti gustosi piatti della trattoria “eroica” Il Galletto di Camigliano ( 20/30 abitanti in tutto, se non erro). Antipasto toscano pici al ragù di chianina, ribollita freschissima, tagliata di chianina con patate al forno buonissime. Il tutto innaffiato da splendido rosso di Montalcino ( anche qui lasciatemi menzionare Fattoi e Collelceto per tutti). Poi visto che Montalcino nasce con il Moscadello, elargito ai pellegrini della via francigena, poteva mancare anche un piccolo assaggio di questo delicato moscato bianco ? Il Giorno dopo, e non prima di aver osservato un monastico digiuno serale , se vi capita di passare nelle vicinanze di Montepulciano, prima di prendere l’autostrada vi segnalo la “Piccola Trattoria Guastini” di Valiano ( frazione di Montepulciano).  Gestita con passione e bravura da una coppia ( lei alla cucina e lui in sala) prepara di  cibi di primissima qualità cucinati assai bene.  Personalmente ho degustato, come antipasto,  un lampredotto in salsa verde tra i più buoni che mi sia mai capitato di assaggiare, pici al ragù di chianina di qualità e leggerezza incredibile ed il Peposo (muscolo di vitella stracotto nel  Montepulciano). Per fortuna che in Italia ancora esistono queste piccole realtà !   logo   Il vino : non poteva mancare un Nobile di Montepulciamo DOCG, Il Macchione, agricoltura rispettosa dell’ambiente, lieviti autoctoni prodotto di qualità eccelsa, prezzo contenuto. Dalla piccola ma ben organizzata cantina del locale ( se cercate il bianco però andate altrove)  ho assaggiato un 2010 di una franchezza, corposità, armonia e persistenza non comune, che si abbinava in maniera perfetta, con il cibo locale a base di carne. Anche in questo caso vi consiglierei, se vi capita, di assaggiare quest’altra splendida versione di sangiovese !! logomacchio Un grazie a tutti per la partecipazione e….a presto, magari per un’altra giornata da Enonauti!

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